Angrema
17/09/2003
 
DIFFERENZE TRA EUROPA E POZZANGHERE ITALIANE



LETTERE PUBBLICATA DA ITALIANS DEL CORRIERE D. S.



Sempre meno le grandi aziende che rimangono italiane
Ho letto, come sempre con piacere , l'articolo di Beppe Severgnini, sui " Toscani British ", ma con preoccupazione la notizia che un'altra grande industria italiana sta per entrare nel novero delle Aziende acquistate da Gruppi multinazionali non italiani. Con preoccupazione perchè il fenomeno della acquisizione delle nostre aziende piccole, medie, grandi ha assunto una dimensione abnorme.Sono sempre meno le Aziende italiane che rimangono italiane. Ai benefici sinergici che ne conseguono, quali l'inserimento in un mercato talvolta più globale,le economie di scala, i contributi ai finanziamenti, si contrappongono conseguenze negative : a ) la stategia aziendale si accentra all'estero, b ) la ricerca , ai livelli tecnologicamente più elevati, si trasferisce all'estero, c ) la manifattura, ai livelli più bassi, si trasferisce in nazioni a basso costo della mano d'opera. In Italia rimangono i livelli intermedi di management e di manifattura, ed ovviamente lo sfruttamento di quei mercati nei quali siamo meglio introdotti. La vicenda British Tabacco è l'ultima delle tante delle quali io sono a conoscenza ed è una conferma del trend secondo cui grandi, medie e piccole aziende tecnologicamente avanzate e non, vengono controllate da multinazionali non italiane. Si può parlare di " colonizzazione " ? Nè, a fronte degli aspetti negativi, ci si può illudere che in questo modo si salva l'occupazione: forse lo si fa nel brevissimo termine, ma la esperienza di altre realtà industriali ci insegna che questo assioma non è vero già nel medio termine.E d'altra parte l'occupazione è un'importante componente della strategia aziendale. Il problema non si limita alla produzione industriale: l'arrivo sul mercato italiano di alcune grandi catene di super/ipermarket europei dovrebbe fare riflettere. Perchè il problema non è stato mai messo in evidenza dai politici e dai media? Esiste una reciprocità bilanciata? E' utile aprire un dibattito sull'argomento?

Santi Francesco Bordone, s.bordone@ing.unipi.it
Parigi, luglio


REAZIONE ALLA LETTERA SU RIPORTATA (del sito del CdS)


Lettere di tale tipo aumentano, segno che ci si preoccupa sempre di più della perdita di competitività in alcuni settori.

I fattori scatenanti la perdita di competitività sono credo sconosciuti agli Italiani, i quali credono di essere in Paese normale. Non é vero, il Paese é molto degradato .

Un emigrato come me , che ha fatto paragoni e analisi in Europa per più di otto anni, puo' mostrare quali i fattori della perdita di competitività.

Lo stivale é bagnato dai mari Adriatico, Ionio e Tirreno. Poi ci sono i pantani e le pozzanghere, di cui sarebbe molto difficile fare la lista. Infatti il divario fra Italia e il resto della U.E. sta nel fatto che molte regioni italiane son piene di pantani. Sono cioè zone speciali della U.E., dove la vità sociale é infarcita di:
difficoltà impreviste, sorprese, intoppi, inciampi, rotture, fregature, infangature, interventi di referenti o padrini. Talvolta ricatti o somme da pagare in nero, per avere quello che secondo le leggi ci spetta di diritto.

Una vita sociale cosi é strana, perché:
- non esiste nel resto della U.E. (salvo Grecia e Spagna che non conosco);
- é accettata dagli Italiani come vita normale;
- taglia le gambe agli imprenditori, i quali non han ancora capito che, per diventare competitivi, occorre eliminare pozzanghere e pantani.

Eliminare pozzanghere e pantani, come ?

Semplice in principio: attivare una riflessione nazionale (ho già le conclusioni da proporre, dopo confronti e lunga analisi), aiutata da emigrati come me che hanno tanto visto e comparato. Difficile in pratica, perché occorre impegno e determinazione, serietà e perseveranza, occhio lungo e stategia. Cioé proprio quelle qualità che la società italiana, come é divenuta, ha quasi messo al bando. Perché sembra più semplice vivere alla giornata.

Ebbene tale conclusione é sbagliata, in quanto é proprio il vivere alla giornata, non avere programmi, o averli e non saperli attuare, che crea i pantani e le pozzanghere. E proprio l'egualitarismo e il garantismo che crea la perdita di motivazione ed ha fatto sparire: ordine, precisione, rigore, affidabilità, serietà, etc. Una descrizione sulle conseguenze é contenuta negli allegati "La Barca va.." e "Colli di bottiglia" . Va notato che tali problemi sono sconosciuti (o rari) in Germania, Francia, Olanda, Irlanda, Finlandia, Austria, U.K., etc.

Due opzioni possibili:
- attiviamo le riflessioni necessarie per individuare le misure, fin qui trascurate, in grado di fare evolvere un sistema semibloccato in sistema positivo (sono positivi, cioé non bloccano ma supportano l’economia, i sistemi di molti Paesi della U.E.). Poi assicuriamo le leve, le alleanze e le promozioni necessarie ad applicare le misure urgenti. Il trend cambierà, dopo un anno si vedrebbero i primi risultati sull’economia. Negli anni successivi gli impatti sulla competitività saranno forti e positivi;
- non osare iniziative, per cambiare tutto cio’ che é urgente cambiare. Restare cioé colla attuale rassegnazione balcanica a cio’ che non va. Il sistema Italia si allontanerà ancor più dall’Europa. Gli imprenditori vedranno aumentare le proprie difficoltà, il numero dei tonfi “tipo FIAT” rischia di aumentare. Rischiamo, in un decennio, di divenire l’Argentina della U.E.

Se scegliamo la seconda opzione, vedremo lo stivale (colle sue pozzanghere) staccarsi dalle Alpi (la connessione con l'Europa scricchiola), per iniziare a navigare, forse verso il Nordafrica, forse verso il Sudamerica. L'ultima ipotesi non é fantastica, se pensiamo che sia il Sudamerica che una parte dell'Italia di oggi hanno subito l'influenza della cultura spagnola di alcuni secoli fa, tramandataci (e diffusa dai meridionali che invasero i palazzi del potere nel dopoguerra) attraverso il regno spagnolesco delle Due Sicile. Che i piemontesi, all'unificazione, non avevano saputo educare. (sarà d'accordo Daniela ?)

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr

Il sottoscritto é disponibile per una presentazione delle cause ab ovo dei guai italiani. La materia é discutibile facilmente con gli imprenditori e operatori dei media, che hanno interesse a sviluppi positivi. Non credo con politici, i quali hanno ben altri interessi e visioni (conservazione o aumento dei poteri).

 

 
POZZANGHERE
Lettera dall’Europa

IL BEL PAESE E L’EUROPA

DIFFERENZE E POZZANGHERE


Molte evoluzioni a inizio secolo, sia in Italia che nel resto della U.E. Talvolta simili. Talaltra divergenti, specialmente in ambito sociale.

Un imprenditore, un cittadino, hanno spesso in Italia una vita civile costellata di percorsi incerti, talvolta imprevedibili. Talaltra accidentati. Alcune regioni italiane son piene di pantani. E pozzanghere. Cioè zone speciali dove la vità sociale é infarcita di: difficoltà impreviste, sorprese, intoppi, inciampi, rotture, interventi di referenti o padrini. Talvolta ricatti o somme da pagare in nero (per avere quello che secondo le leggi spetta di diritto).

Per certi rapporti, per esempio nei servizi e gestioni dello stato, il ritardo, l’affogo, l’assenza di risposta é spesso la regola. La protezione dei proprii diritti é, in teoria, assicurata ad ogni cittadino. Soprattutto in teoria. La reazione alle richieste di un imprenditore é spesso assicurata. Purché non sia troppo impaziente sui tempi e sui modi. Tantopiù che nei casi in cui la reazione non si vede, risulta poi possibile assicurare una via traversa (un referente, una busta ben piena, una minaccia). Tante strane situazioni, nella società italiana, comportano l’opportunità di richieste, solleciti, minacce, talora negoziati. Vogliamo sorprenderci ? Ma se gli Italiani sono i campioni europei delle differenze ! Differenze fra teoria e realtà, fra progetto e risultato. Oramai ci sono anche le differenze fra Italia e l’U.E..
Come spiegare la degradazione degli ultimi venti anni ? Con alcuni segni, eccoli: la società italiana é in evoluzione accelerata. Inoltre:

1. Abbiamo eliminato da essa gli strumenti che avrebbero permesso la costruzione di una società europea e scoraggiato i cambiamenti negativi.
2. Abbiamo introdotto molti strumenti che contribuiscon al degrado accelerato e scoraggiano le evoluzioni positive .
3.Il senso del realismo da noi é sparito, forse per l'abitudine accquisita alla doppia verità e alla menzogna.

Il problema del mezzogiorno non solo non é sparito, ma é divenuto ormai il problema del Paese.

Nei resto della U.E., almeno di quella parte che sta a Nord delle Alpi, il gioco é diverso. Nei rapporti collo stato sia il cittadino che l’imprenditore raramente vedono differenze marcate fra teoria e pratica. Per ogni azione, in ambito sociale, é spesso possibile prevedere la reazione. Sia essa dello stato o di un individuo. Reazioni in generale previste, quasi sempre affidabili, senza grosse sorprese. Una società cosi scorre come un largo fiume, calmo, uguale, senza rischio di inondazioni. Che noia, nessuna fantasia !

La società italiana evolve invece come un torrente, con piene, ingorghi, straripamenti, inondazioni. La varietà e la sorpresa danno un senso alla vita !

In ambito pubblico, fra Italia ed U.E., differenze si notano non solo sulla affidabilità dei rapporti, ma talvolta anche sulla qualità degli stessi.

In ambito politico, osservare le differenze fra il Bel Paese e la U.E. porta a qualche sorpresa. Da noi i politici, troppo occupati in attività di conquista e conservazione di potere, che comportano attacchi e difese, talvolta demagogiche, talaltra da Commedia dell’arte, non hanno troppo tempo residuo per costruire il Paese. Tanto più che le emergenze sono tante, che ormai non sorprendono più.

Nel resto della U.E. i politici si dedicano a riforme, analisi, discussioni e programmi approfonditi e valutati. Lasciano poco spazio all’improvvisazione, alle dichiarazioni pubbliche, generalmente misurate e tecniche (il contrario dei proclami di un Bossi). E le emergenze ? sono piuttosto l’eccezione, quando si cerca di prevedere tutto e si organizzano anche i dettagli. Quando i funzionarii pubblici lavorano con impegno e serietà.

Potremo divenire competitivi e avere le stesse prospettive che nel resto della U.E. ? Al lettore la risposta.

Antonio Greco
(disponibile per una presentazione, europea, delle cause delle pozzanghere italiane)
ANGREMA@wanadoo.fr

11/09/2003
 
La CHINA IN DISCESA
LA CHINA DEGLI ULTIMI 20 ANNI


Nelle amministrazioni publiche, per decenni, le posizioni di livello elevato sono spesso state assegnate per cooptazione, per non dire comparaggio.

Una delle abitudini prese (collegate all’andazzo su menzionato) é stata: i funzionari pubblici non hanno più l’obbligo di svolgere il proprio ruolo con impegno, non sono punibili in caso di mancanze. Il che potrebbe esser ritenuto comprensibile, se si pensa che in un’azienda statale entrano VIP in posizioni di potere, sponsorizzati ad es., da quattro partiti e sette correnti. Visto che le referenze ai varii clans non sono di dominio pubblico, non si sa mai, meglio ...... non sfruculiare il can che dorme. L’omertà e l’impunità regnano ormai sovrane. I VIPs del pubblico, sponsorizzati da clans politici o non, perdono interesse al loro proprio ruolo. Spendono anzi parte del loro impegno e interesse a: a) faccende private; b) manovre di corridoio per acquisire maggior potere.

Conseguenze: per i dipendenti pubblici é stata praticamente dimenticata la selezione per merito. In qualche settore, negli anni é successa una cosa naturale, ove non c’é più merito. I peggiori (i più smaliziati, furbi e scorretti) hanno preso le posizioni più alte. Cio’ ha loro permesso di diffondere dall’alto disonestà e menefreghismo totale. L’esempio, in un Paese ove i cittadini sono flessibili e adattabili, puo’ determinare rovinosi cambiamenti. Si tratta del motivo primario per cui l’Italia, eccezione della U.E., ha visto il crimine diffondersi velocemente in tutte le strutture dello stato.

Tale fenomeno, esteso a macchia d’olio, ha prodotto in due decenni: la inaffidabilità, talvolta il quasi bloccaggio delle strutture e funzioni dello stato.

La estensione a macchia d’olio delle inefficienze, della omertà e della corruzione in parecchi organi dello stato ha avuto negli ultimi due lustri delle conseguenze pesanti anche sul settore privato, il quale é soggetto alla competizione con Paesi ove, invece, lo stato funziona colla stessa efficienza e correttezza di un sistema privato. C’é visibilmente di peggio, osservando dall’estero. Poiché questo fenomeno di degradazione é continuato in molte regioni ed a lungo, esso ha influito, almeno in alcune regioni, sul peggioramento della società in cui gli imprenditori operano. In altri termini, l’affidabilità di persone e enti é andata peggiorando, con una conseguenza pratica: ormai, in molti settori, si vive alla giornata. Fare programmi é difficile, se si fanno non potranno sempre essere rispettati.

Risultato finale. Attualmente non esistono le condizioni che permetterebbero al settore pubblico di funzionare come negli altri Paesi della U.E., né esiste la volontà di cercare tali condizioni in modo serio ed efficiente. Di conseguenza, gli imprenditori non potranno, nelle condizioni attuali, sperare in sostanziali miglioramenti di competitività.

Le prospettive dell’economia ? coerenti con tale situazione !

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr


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