Angrema
26/08/2004
 
APRIRE GLI OCCHI
Aprire gli occhi, PER invertire la tendenza


L’ evoluzione della società italiana continua. Troppo spesso in negativo. Senza che si facciano sforzi sufficienti per aprire gli occhi.

Se gli Italiani si togliessero le lenti ideologiche (destra, sinistra) e guardassero con qualche grammo di realismo la povera realtà di tutti i giorni, farebbero un primo passettino in avanti.

La povera realtà sociale italiana é sotto gli occhi di tutti, almeno in termini di problemi irrisolti. Quanto alle cause di tanto disastro, é un po’ meno evidente scovarle. Ma, cercando cercando.... esse si possono individuare. Un altro cittadino europeo si sarebbe già posto il problema alle prime avvisaglie del rapido declino. Ma, gli Italiani sono flessibili... Non solo, sono anche rassegnati.

Per trovare le cause del degrado diffuso, una sola, io credo sia la strada sicura: esaminare il divario, che é in accelerazione, fra Italia ed Europa.

La società italiana di oggi:

- accetta di vivere nella confusione, senza regole (che siano accettate da tutti);
- considera l’ incertezza del diritto nella vita civile come routine;
- é rassegnata alle sopraffazioni, alla superficialità, alle improvvisazioni, alle leggerezze, in particolare da chi riveste responsabilità pubbliche;
- finge di credere che la diffusione del degrado possa arrestarsi da sola. Infatti non si discutono seriamente contromisure efficienti.

E’ illusorio pensare di conservare il Paese nel gruppo dei Paesi industriali, se restano inalterate le attuali fondamenta della società.

E’ necessaria un’ attenta riflessione, per individuare le cause scatenanti del degrado e per definire gli strumenti necessari per poter gestire un Paese a livello europeo.

Qualche elemento di base del degrado.

- Democrazia italiana: i cittadini italiani credono che basti votare ed avere una costituzione, per poter affermare di essere in democrazia. La realtà: leggi e costituzione sono raramente e occasionalmente applicate. Nella confusione e....secondo il caso particolare.Comunque esse stanno nelle biblioteche, come raccomandazione....... Ne risulta talvolta una lotta di tutti contro tutti. All’ italiana.
- La plutocrazia al potere é composta di grandi padrini, piccoli ras, affaristi , loschi figuri. Gente che fa e disfa i mazzi. Decidono sulle risorse pubbliche in base ai rispettivi interessi particolari. E gli altri cittadini ? Tanti fra essi, rassegnati, sperano e aspettano di essere messi nel buon mazzo. Magre speranze......

Perché le speranze di sistemare l’ Alitalia, di salvare la FIAT, di diminuire le tasse (ma anche mantenere gli impegni presi con tanta baldanza), di far funzionare le gestioni e i servizi nazionali, sono speranze che si possono proporre, in Europa, solo agli Italiani ?

Altri popoli europei, dotati di un po’ di realismo, di capacità di riflessione, di analisi critica, di un po’ di buon senso, di molta serietà (tutte cose che non si trovano sulle bancarelle dell’ assurdo italiano), non si farebbero abbagliare da speranze inutili, da specchi per le allodole cosi’ diffusi. Ma verificherebbero se ci sono gli strumenti, per realizzare gli obiettivi sbandierati.

Perché i su elencati obiettivi sono speranze inutili ? Per tentare di rispondere a cosi’ difficile domanda, occorre munirsi di una forma mentis europea (cioé obiettiva) e fare un passo indietro dicendo a voce alta: “Verità, realismo, buon senso, saltami addosso”.

Le speranze inutili possono portare disillusione, perdite di tempo, peggioramento delle situazioni, cancrena delle malattie sociali. Cerchiamo percio’ di sgombrare il campo della situazione sociale degradante dalle speranze inutili. Se confrontiamo, per il recente passato, gli obiettivi pubblici dichiarati con baldanza con i risultati ottenuti, avremo una buona lista di speranze inutilmente proposte e puntualmente disattese.

Cerchiamo allora la verità, soprattutto sulle cause della degradazione sociale italiana. La quale continua senza sosta né pietà, da alcuni lustri. Seminando confusione, insuccessi, delusioni frequenti.

Le evoluzioni sociali, la degradazione e il peggioramento dei comportamenti italiani, in tante regioni, in tanti settori, hanno già determinato:

- perdite di efficienze diffuse in tanti settori;
- calo di competitività e affidabilità del prodotto italiano;
- calo della qualità di alcuni servizi offerti al cittadino italiano, i quali hanno, anch’ essi, un impatto sulla competitività del “made in Italy”.

E’ vitale individuare le cause primarie della deriva. Le prime analisi a largo raggio in tal senso sono pubblicate in:

http://angrema.blogspot.comwww.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito)
In tali analisi viene discusso il cocktail 'Indifferrenza", che gli italiani sono abituati ad assaporare un giorno si ed uno no (anche quando una decisione urgente é necessaria). Esso é stato perfezionato negli ultimi decenni, ma i suoi componenti erano già disponibili nel dopoguerra.

I componenti del micidiale cocktail”Indifferenza” determinano la rarefazione delle azioni costruttive ( soprattutto nel settore pubblico) e, in secondo luogo, innescano talvolta il gioco dello scarica-barile, il quale viene iniziato ogni volta che una situazione difficile richiede una decisione urgente. Esse inoltre fanno fuori ogni speranza di aggiornamento delle strutture pubbliche obsolete. Le analisi disponibili sui siti indicati discutono gli elementi componenti del cocktail Indifferenza.

Uno degli aspetti esteriori dell' insufficienza del senso del dovere e dell'irresponsabilità é il gran senso di misericordia. Esso permette di discolpare facilmente i colpevoli di grosse mancanze, specialmente quando si tratta di colpe relative a comportamenti sociali. Specialmente quando, nel dizionario, non esistono le parole rigore e coerenza.

Un’ insalata di fattori e comportamenti da paese arretrato sono offerti dal sistema pubblico ai cittadini, come piatto quotidiano. Che viene digerito con noncuranza, faciloneria, assuefazione e diabolica tolleranza. E con sorpresa degli emigrati.

Diabolica é la tolleranza quando essa impedisce di aprire gli occhi, di esaminare realisticamente i problemi e di individuare le misure correttive necessarie per invertire la tendenza al degrado strisciante.

Esaminare realisticamente i problemi ? Si puo’ fare, tenendo fuori le ideologie politiche, le valutazioni superficiali o intuitive, gli interessi personali. E usando determinazione, buon senso, precisione e chiarezza di analisi.


Lo Stivale visto dall’ Europa

Abbiamo banalizzato l’ imbroglio. Scambiato l’ inosservanza della legge con una marachella. Abbiamo escluso dal Paese le stesse virtù civiche che, diffuse in altri Paesi, ne permettono la gestione corretta.

Abbiamo per decenni ignorato la necessità dell’ organizzazione, che é una qualità necessaria ad una vita civile efficiente. Risultato: la qualità della vita sociale italiana. Abbiamo ritenuto, nel settore pubblico, non necessaria la responsabilità del proprio operato. Abbiamo considerato lecito l’ interesse privato in atti d’ ufficio. Risultato: abbiamo scelto di imboccare la strada del terzo mondo.

Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr Parigi
(consulente in Telecomunicazioni, ex funzionario europeo)
(disponibile per una presentazione delle cause del degrado italico)

P.S.

Una massima ovvia: SVEGLIARSI TROPPO TARDI NON PERMETTERA’ DI ELIMINARE IL GAP IN PROGRESSIONE

Sviluppo. Non c’é sviluppo e sottosviluppo. Ci sono invece comportamenti che impediscono o che favoriscono lo sviluppo. Essi sono inegualmente distribuiti nelle diverse società (Peyrefitte, nel “La societé de confiance”).




21/08/2004
 
LA STRAGE DELLE FATUE ILLUSIONI
LA STRAGE DELLE FATUE ILLUSIONI


Leggo nell’ articolo di Giannini su Repubblica (a fine luglio): “È la strage delle illusioni, per il Cavaliere che vinse le elezioni con il motto . È il collasso di un modello economico che, in questi tre anni, non si è mai affermato. È il ritorno alla dura realtà dei numeri, che il premier, grazie al suo mago Tremonti, aveva cercato di nascondere con la magnifica irrealtà degli artifici contabili.”

Sul disastro del sistema Italia, il quale era annunciato da anni, né Giannini, né altri media tengono in conto fatti che sono invece essenziali: a) la deriva attuale della società italiana é rapida; b) ci siamo allontanati, nelle gestioni pubbliche e nei comportamenti, dall’ Europa che conta; c) le nostre inefficienze si sono tanto estese, che non si puo’ più limitarsi a considerarne gli effetti, ormai é divenuto imprescindibile, ed urgente, esaminare le cause della deriva.

Puo’ un Paese disastrato: a) sperare di contenere il proprio deficit nel 3 % del PIL ?
b) dare tutta la colpa ad un ministro che ha cercato di imbrogliare le carte per nascondere la realtà effettiva e per dimostrare di raggiungere un obiettivo, irraggiungibile nelle attuali condizioni ?

Un Paese superficiale che trascura di esaminare l’ evidenza ? Cioé che il sistema Italia si é degradato ad un livello cosi basso, da handicappare fortemente l’ obiettivo del 3 % ?
Un Paese che ignora che le efficienze di una società, che ha bandito da un pezzo i valori (senza che ci sia chi se ne lamenta), scendono sempre più in basso ?
Un Paese che finge che non abbia importanza la degradazione accelerata della società ?
Un Paese che preferisce ignorare che il degrado in accelerazione genera, vorticosamente: aumento delle inefficienze, degli sprechi, aumento dei costi, della confusione, della corruzione.

Ignorare le evoluzioni di tanti fattori negativi di una società in deriva accelerata significa, in pratica: mancanza di maturità, di capacità correttive e di gestione seria.

Se vogliamo valutare realisticamente la situazione fallimentare della società italiana, c’ é un solo modo: confrontarsi coll’ Europa e tenere in conto il parere di emigrati qualificati.

Per prima cosa, c’ é da sfatare un implicito errore comune: che una società che ha fondamenta e caratteristiche di tipo sudamericano, possa essere gestita adeguatamente solo sulla base di criteri economici. In tal modo non possono essere tenute in conto le cause e tutti gli effetti delle inefficienze attuali italiane. LA MENTALITÀ ITALIANA DI OGGI, CONSIDERATA OVVIA E SCONTATA, É PURTROPPO INCOMPATIBILE COLLO SVILUPPO E COLLA BUONA GESTIONE DI UN PAESE.

Per analizzare tali fattori primari, due possibilità:

- esaminare le valutazioni che risultano da un ‘inchiesta che ho portato avanti per parecchi anni, dal balcone dell’ Europa;
- invitarmi ad una presentazione delle cause scatenanti il degrado italiano.

Le mie testimonianze (e quelle di emigrati qualificati) permetteranno di portare avanti un’ analisi seria. Per circostanziare gli elementi di base di un problema che é complesso, metto in allegato:

- alcune mie valutazioni sul sistema Italia, il quale é abnorme in U.E.;
- il file “Utopia e saggio..” che contiene le coordinate Internet delle analisi fatte;
- una mia lettera a Ciampi dello scorso anno.

Firmato: Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr
(ex funzionario europeo, consulente, ingegnere; vive a Parigi, ha girato l’Europa
per lavoro dal ’70 al 2001)
Sara Maioli sara.maioli@nottingham.ac.uk
(ricercatrice economista, residente nel Regno Unito dal '98)
Paolo Radaelli paulradaels@yahoo.it economista specializzando in Finanza per lo Sviluppo presso il Cefims/University of London, esperienza in banche d'affari in Lussemburgo e Corea del Sud. Analista Senior Rischi Sovrani e Rischi Bancari Esteri presso un primario gruppo bancario italiano).

Cioé Italiani che, avendo sperimentato altri sistemi di vita, non ci stanno.

PS: il nostro Gruppo di lavoro è contrario ad ogni forma di diffusione non richiesta di comunicazione, sia per canali postali e/o elettronici (c.d. ‘spamming’) che per altri mezzi. Pertanto, riceverete i nostri messaggi solamente se da Voi accettati di seguito a questo, e fino a quando desidererete riceverli. In caso non desideriate più ricevere i messaggi del nostro Gruppo, basta inviare una e-mail al primo mittente e a partire dalla ricezione della richiesta, ogni ulteriore invio sarà bloccato per rispettare la vostra privacy. Vi informiamo inoltre che i Vostri indirizzi elettronici non saranno diffusi in alcun modo all’esterno del Gruppo e saranno quindi gestiti con un elevato grado di riservatezza.



(disponibile per una presentazione organica sulle cause sociali dei guai italiani)
Le grosse differenze, fra sistema Italia e Paesi della U.E., sono analizzate nelle Lettere dall’ Europa (le cui coordinate sono riportate sotto).

E’ vitale individuare le cause primarie della deriva, prima di discutere gli interventi correttivi. Le prime analisi a largo raggio in tal senso sono pubblicate in:

http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito)


19/08/2004
 
IL.COMPLOTTO CONTRO L’ ECONOMIA ITALIANA



Negli anni ’60 l’ economia italiana inizio’ un fiorente sviluppo, era fra le più competitive in Europa. Tanto da allarmare le maggiori economie industriali del continente.

Gli imprenditori dei Paesi a Nord della Alpi, ben organizzati e attenti alle strategie di sviluppo, misero sotto osservazione lo Stivale. Valutando le caratteristiche dell’ economia italiana, capirono che essa aveva alcune marce in più: la creatività, l’ iniziativa, tipiche degli imprenditori italici. Per limitare la concorrenza italiana, gli imprenditori tedeschi, francesi, nordici, sembra anche belgi, iniziarono una riflessione strategica. Conclusero che le capacità di assorbimento del mercato europeo erano limitate, che le capacità creative degli Italiani avrebbero, nei decenni successivi, tarpato le ali allo sviluppo delle economie europee. Decisero quindi di agire, con una buona strategia, all’ attacco dell’ economia italiana. Fu decisa la missione “Tagliare la gambe”, iniziata in gran segreto.

Il Complotto

Furono create squadre di sobillatori ed un programma serio e lungimirante, finanziato dagli imprenditori. L’ obiettivo era chiaro: diminuire la competitività italiana. Fu strutturata un ‘organizzazione adeguata per lavorare nell’ ombra. Furono arruolati guastatori capaci di rompere, creare una quinta colonna, sovvertire il tessuto sociale. Finanziamenti furono stanziati per una lunga missione, mirata alle fondamenta dell’ economia italiana. Furono stabiliti contatti adeguati in Italia.

La missione ando’ avanti pressapoco cosi. Furono contattati quadri italiani di basso e medio livello, nei contesti chiave dell’ economia (sindacati, imprenditori, ministeri economici). Con argomentazioni fasulle e metodi convincenti, si stabili’ la diffusione continuata per un paio di decenni delle seguenti idee chiave:

- la responsabilità dei funzionari pubblici, dei politici, degli operatori dell’ economia e del sociale é un concetto superato, che crea ansie e conflitti;
- il merito, fino ad allora usato per la selezione del personale, rischia di rovinare il lavoro di gruppo;
- il ritmo di lavoro intenso e continuo, la determinazione, sono ostacoli al miglioramento della razza;
- la puntualità, il rigore, la precisione, sono qualità da ragionieri o da topi di laboratorio, e sono in contrasto colla mentalità commerciale;
- l’ organizzazione é uno strumento in mano ai capi per fiaccare la pazienza dei lavoratori e spadroneggiarli. Inoltre essa uccide la fantasia.
- il mondo moderno é in evoluzione e richiede l’ uso di qualità nuove, come la furberia, il doppio gioco, il doppio linguaggio, i piedi in due staffe;
- la dedizione e lo spirito di sacrificio sono contrari alla mentalità corporativa, la quale rischia di essere schiacciata.

Tutte queste idee furono ben cucinate e diffuse fra quei quadri dell’ economia che brillavano per superficialità, poco interesse per il lavoro serio e coerente. La facilità a farsi corrompere con adeguati compensi aiuto’ a formare una quinta colonna di guastatori italiani. Come previsto, la flessibiltà sempre presente, la superficialità frequente e il diffuso disinteresse per il bene del Paese, facilitarono il lavoro. L’ opera di disfattismo inizio’ a diffondersi, con l’ aiuto della demagogia diffusa da loschi figuri ben pagati, interessati ai propri affari ,e non ai meccanismi dello stato, sentito come lontano e pretenzioso.

I guastatori stranieri erano ben nascosti in piccoli uffici qualunque, lontani dai grandi palazzi dell’ economia. I guastatori italiani da loro assoldati assoldati lavoravano abbastanza bene, ma andavano molto sorvegliati e organizzati a causa della loro inaffidabilità.

I risultati del complotto, andato avanti per parecchi lustri, sono sotto gli occhi di tutti. Il tessuto sociale italiano é ormai notevolmente deviato, lontano dalle società europee avanzate. Oggi ci sono in Europa due tipi di comportamenti. I comportamenti europei sono diffusi in quasi tutta la U.E., ma non in Italia, ove sono spariti. Essi sono riassunti in Allegato 1.

I comportamenti che la società italiana ha attivato in gran parte del territorio, sono fondati sulle seguenti nuove sensibilità:
- le regole non contano, i padrini si;
- il posto di lavoro deve essere garantito e non soggetto allo stress o ad alee come il merito;
- la confusione e il caos sono valori di tutto rispetto, in quanto permettono ad ognuno di fare le correzioni necessarie ai propri interessi.

Queste nuove sensibilità, diffuse senza molte difficoltà dalla missione “Tagliare le gambe”, hanno portato a fine secolo il tessuto sociale italiano allo scenario seguente:

- riusciamo a fare male (o diciamo di voler fare, ma poi ...), noi i più creativi europei, cose che gli altri Paesi della U.E. sanno fare bene;
- ci muoviamo, in alcune città e regioni o settori, in un pantano di imprevisti o scenari grigi;
- qualche imprenditore considera l’interesse di trasferire la propria attività al di fuori delle nostre frontiere;
- a fronte di numerosi problemi sociali, ben conosciuti da tempo, non si propongono soluzioni. Anzi, meglio non parlare dei vecchi problemi, tanto siamo rassegnati !
- la conquista dei palazzi del potere da parte di politicanti, avvezzi a negoziare, impadronirsi, negoziare, scambiare, condizionare;
- la diffusione di abitudini paternalistiche, una volta confinate nel mezzogiorno, nei palazzi del potere;
- col tempo si diffonde nel milieu politico, poi in quello pubblico, l’idea che la carica pubblica o l’elezione non comporta necessariamente un impegno né grandi obblighi inerenti al proprio ruolo.

Fra i Paesi della U.E., l’Italia si distingueoggi per alcuni fattori particolari del suo quadro sociale, che hanno un impatto negativo sulla competitività. Eccoli:

- l’assenza di volontà e capacità organizzative, la diffusione dell’improvvisazione
(causa ed effetto della confusione in aumento), in un mercato sempre più complesso,
creano difficoltà agli imprenditori.
- la difficoltà frequente di realizzare i programmi pubblici che sono stati decisi rende incerto il quadro economico e quello pubblico. Si vive nel nuovo secolo sempre di più alla giornata, i programmi pubblici divengono solo indicativi. Le promesse non si possono mantenere. Gli obbiettivi dichiarati si dimenticano.
- diviene troppo raro il valore “responsabilità del proprio operato”. Si diffonde a macchia d’olio il vecchio (ma una volta nascosto) uso di selezionare la classe dirigente per allacci personali. Il merito e l’esperienza, formalmente in auge, divengono in pratica valori dimenticati. L’unica cosa che conta ormai a inizio secolo: conoscere un VIP potente.

La confusione politica non é la causa dei problemi nazionali. Ma la più chiara espressione di una deriva di società. Qualcosa di simile fu scritto da TIME alla scoperta di tangentopoli.

I Risultati

Dopo alcuni decenni di diffusione dei nuovi metodi di gestione del potere, si puo’ osservare frequentemente (é la specificità italiana nella U.E.):

- servizi e opere pubbliche sono troppo spesso gestiti senza impegno né motivazione, visto che la carriera dipende sempre più dagli allacci personali;
- la crescente distanza fra gli obiettivi politici dichiarati prima delle elezioni e i progressi realmente realizzati;
- la sempre meno chiara esistenza delle responsabilità legate al proprio ruolo.

Nei servizi resi al cittadino la qualità si degrada. Poco male, l’Italiano é flessibile, si abitua a tutto, anche al peggio. La sempre più larga diffusione di metodi approssimativi e fumosi fa apparire (alle persone attente, ma esse non sono molte) nel grigiore sociale incoerenze, promesse dimenticate, obiettivi mancati.

Decenni di espansione di inefficienze e fallimenti, accettati, hanno fatto si che nessuno se ne lamenta più. Rassegnazione balcanica. La diffusione della incertezza e inaffidabilità nel tessuto sociale degrada molti settori e appesantisce molte attività economiche. Le quali talvolta divengono meno competitive, senza che ci sia una gran colpa degli imprenditori.

Le diminuite qualità, affidabilità di merci e servizi sono state in molti settori accompagante da un altro tipo di degrado: l’insufficienza di organizzazione, sicurezza, rigore, serietà poteva talvolta essere accettata senza contraccolpi dalla società quando esistevano frontiere e dogane (prima degli anni ’90). Coll’istituzione del mercato europeo la competitività, che é divenuta un must, perde colpi in alcuni settori della nostra economia, per via delle inefficienze e insufficienze. Maggiori le difficoltà di alcuni imprenditori di affrontare il mercato globale, essendo ormai troppo intralciati da un sistema sociale fuori dei tempi. Ove invece i loro competitori al di là delle frontiere basano la loro competitività anche su serietà, rigore e capacità organizzative di alto livello.

L’inchiesta effettuata

Sulla missione”Tagliare le gambe” ho potuto indagare, nonostante la riservatezza delle materia. Durante i miei continui viaggi in Europa per la mia attività (legata alla gestione di satelliti) ho dialogato con molti europei. Avendo intuito che c’ era qualcosa di losco, ho cercato informazione sui guastatori in parecchi Paesi. Con determinazione e pazienza, ne ho incontrato parecchi. C’era lo scoglio della segretezza della loro missione. Che si superava spesso con delle buone bevute. Per me buoni vini, per loro hard drinks. I popoli nordici sono generalmente abbottonati. Ma whisky, rum e gin sciolgono molte lingue legate.

Il mio impegno in una materia delicata mi ha portato spesso a lavorare la notte per l’ inchiesta. A interrompere il riposo notturno. Tanto che passavo spesso dal dormiveglia alla mia attività e viceversa. Ho avuto talvolta dubbi sui confini fra i fatti accertati e i sogni del riposo. Ma i dubbi sono stati poi fugati dall’ evidenza del disastro sociale odierno.


Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr
(disponibile per presentare la cause ab ovo del degrado italiano. Il quale, senza contromisure, andrà avanti da solo)

Allegato:



COMPORTAMENTI DIFFUSI NEGLI ALTRI PAESI DELL’U.E


( LE SOCIETA DELLA FIDUCIA )




Nell’Unione Europea sono diffusissimi, e giudicati normali, i seguenti comportamenti (1):

- estrema chiarezza nell’espressione scritta ed orale
- estrema chiarezza dei proprii diritti in ambito sociale, i quali sono normalmente
realizzati, in pratica, dall’apparato statale, nei riguardi di tutti
- forte determinazione, individuale e collettiva, nel portare a termine le azioni di cui si é
responsabile
- onestà estrema, nei principi e nell’applicazione pratica, nei rapporti con la società
- imperativo di non profittare della propria carica/ruolo sociale nel proprio interesse
personale
- esigenza, da parte di ogni cittadino, che i servizi resi dallo stato siano di ottimo livello, o
almeno soddisfacenti
- la responsabilità legata alle proprie funzioni comporta:
- l’obbligo di esercitarle con impegno ed onestà
- la necessità di rendere conto sia di errori che di omissioni e la consapevolezza che gli
errori possono essere puniti o determinare una marginalizzazione dell’interessato
- onestà e correttezza nel rapportare in pubblico o in privato fatti in cui si é coinvolti
- rispetto dei diritti altrui e consapevolezza dei limiti dei proprii diritti (generalmente ben
conosciuti, senza l’aiuto di « esperti »).


Un tratto molto comune nel tessuto sociale dei Paesi dell’U.E. é la selezione per merito, e non per allacci personali, in tutti gli ambiti sociali, incluso il pubblico. La qual cosa determina l’interesse ad essere corretti ed efficienti, per migliorare il proprio ruolo/introiti da lavoro.

A. Greco
______________________________________________
(1) Queste osservazioni riguardano tutti gli altri Paesi dell’U.E. (dei quindici), eccetto la Grecia e la Spagna, che non conosco abbastanza




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