Angrema
31/10/2007
 
IMMOBILISMO E GENI LATINI
IMMOBILISMO E GENI LATINI


L' immobilismo della società italiana, più visibile negli ultimi lustri, é disastroso e dovuto a vari fattori. Alcuni di essi, notati da tanti emigrati, sono:

- in epoca di rapidità di decisioni operative nell' economia, di necessità di efficienze come generatrici di competitività, è folle non avere alla gestione del pubblico un' élite qualificata e formata. Abbiamo invece politicanti italiani, cioé ... venditori di chiacchiere. Per cui ci ritroviamo risultati e gestioni del tipo indicati nel testo "Barca va".

- non esiste la ex-società italiana (che dovrebbe avere interessi nazionali, coscienza sociale, formazione sociale). Essa è ora sostituita da confraternite di brutti ceffi, clans, cordate, boiardi reclutati col comparaggio che fanno l' interesse di qualche potente.

- questo scenario è coerente colla mancata istruzione sociale e col bassissimo livello medio di cultura, coll' assenza di valori (V. testi "Lapide", ma anche "Metodi e Ris." sul Blog). E, direi, col contenuto dei progr TV.....

Non possiamo ignorare l'impasse di Lapalisse, o circolo vizioso italiano:

- una mentalità e dei comportamenti sottosviluppati possono generare solo sottosviluppo;
- una società senza patto sociale, quindi senza fondamenta, sta per essere rimpiazzata da "famiglie", bande, e patti nascosti. Questo processo é giustificato dal fatto che il cittadino non ha dallo stato cio' che lo stato gli aveva promesso, quindi si rivolge a chi é disponibile....... !
- lo stato non puo' dare al cittadino cio' che gli ha promesso sulla carta, perché esso stesso é gestito all'italiana (non necessario spiegare questa parola, in Europa inizia ad essere conosciuta).

Chi ha generato tutto cio’ ?

Nella società italiana non ci sono, a inizio secolo, mattoni per costruire.
Ci sono invece molti picconi per distruggere.
C’é una quantità enorme di serpentelli, guastatori, diffusi in tutto il Paese. L’ allevamento delle serpi è iniziato almeno 40 anni fa.
Le più alte concentrazioni di serpentelli sono: a) nel parlamento; b) nei partiti politici.

Se l’ Italia è la società più corrotta della U.E., cio’ è dovuta alla diffusione della corruzione, operata da serpentelli di varie razze.

Tipiche razze sono:

- gli operatori dell’ affaripolitismo (commistione di politica e affarismo privato);
- i finti esperti, che diffondono bellissimi modelli sociali per nascondere traffici di clan, in tutte le istituzioni.

Un triste gene

Il DNA di molti popoli latini contiene un triste gene. Quello che spinge a fermarsi alle apparenze, senza usare le unghie per scorticare e valutare la sostanza nascosta, come fanno gli anglosassoni. Gene pericoloso in Italia, Paese di inghippi e doppi scenari....

Pertinente la differenza fra la cultura diffusa in gran parte dell’Europa Occidentale e la cultura italiana:
- la cultura europea privilegia gli obiettivi e i risultati; il teatro solo dopo le 20 e in sale apposite;
- la cultura italiana privilegia il teatro (V. anche la Commedia dell’Arte Politica) e l’estetica; i risultati non interessano.

Rinnovare completamente ? E’ possibile, ma solo nel modo seguente:

Urgente fare qualcosa di diverso dalle solite chiacchiere politiche. La prima cosa che gli espatriati sono in grado di fare: l’ analisi delle Cause. E’ solo dopo un’ analisi seria, che si potranno poi discutere delle MISURE EFFICACI per EUROPEIZZARE la società italiana. Cioé renderla efficiente. Discutere AL DI FUORI DI OGNI CONTESTO POLITICO, il quale porterebbe a un insuccesso, ma alzerebbe molta polvere. Alla discussione sulle misure necessarie, il sottoscritto parteciperebbe con una proposta sulle linee generali di un programma che funzioni.
L’ unica reale possibilità di avere un futuro: che espatriati testimonino e mostrino quali sono i GAPs verso le condizioni di uno sviluppo possibile. Mostrino cosa é un patto sociale, come si costruisce una “società della fiducia”, la sola che permetterebbe uno sviluppo economico.

Antonio Greco
L’ Espatriato
angrema@wanadoo.fr

Valutazioni realistiche su:

http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (lettere di Antonio Greco, argomento “società”)
 
IL SISTEMA ITALIA GIRA, GIRA E GIRA …….
IL SISTEMA ITALIA GIRA, GIRA E GIRA …….


La società italiana gira a vuoto, in parecchi settori. Gira, da anni, attorno ad una grande stele, su cui é scritto a grandi lettere : « INEFFICIENZA, CASINO, CONDIZIONI DI VITA ». Il terreno su cui gira é un pantano melmoso, vischioso, talvolta nauseabondo.

Lontano da tale pantano c’ é un terreno speciale, riservato a gente speciale, i Commedianti dell’ Arte Politica. Anche loro girano in tondo, vorticosamente, attorno ad un’ altra stele, su cui é scritto: “Lotte di potere, in tutte le direzioni. Parole al vento, in direzione degli elettori, che ci credono...”.

I due terreni sono separati migliaia di km, né sono connessi da servizi postali o informatici. Quando sei stato cooptato nel terreno speciale dei venditori di fumo, non accetti di mischiarti col volgo. Né senti l’ opportunità di collegarti o ascoltarli, quelli del volgo. Tanto quelli, il voto te lo danno lo stesso...

Per avere un’ idea: fra le cause di inefficienze c’ é anche, soprattutto nel sociale:

- insufficiente riflessione, basta l’ intuito;
- inadeguata programmazione e strutturazione delle attività (preferiamo reagire alle emergenze ....); il testo “Metodi e risultati” va in dettaglio.
- handicaps sostanziali nella discussione/costruzione del consenso e nella gestione di programmi complessi, di macrosistemi, causa la mancanza di metodi adeguati;
- accettazione della confusione come quadro di attività.

E da questi “fattori di sottosviluppo” che derivano due cose: a) lo sforamento del tetto da parte dei conti pubblici; b) il calo di competitività.

Davanti a voi due strade:

- vi fidate dei politici; la destinazione finale del sistema Italia sarà il terzo mondo;
- aprite gli occhi; in tal caso fatevi aiutare da valutazioni realistiche, che troverete su:
- www.iniziativaeuropea.org ; dentro la sezione ECONOMIA le valutazioni fatte da emigrati esperti;
http://angrema.blogspot.comwww.accademiaonline.net (lettere di Antonio Greco, argomento “società”)

Si tratta delle Lettere (e del Blog) dall’ Europa di Antonio Greco. Il quale ha lavorato in giro per l’ Europa per trenta anni e vive in Francia da venti anni.
Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
(disponibile per una presentazione delle cause del degrado italiano)


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P.S. Un invito. Provate a copiare ai vs amici questo testo ? Ho raggiunto la convinzione, sulla base dei contatti numerosi e frequenti in Italia, che:
- gli Italiani non hanno la capacità di uscire dai loro guai; infatti non sanno quali ne sono le cause primarie (i loro costumi, un tantino deviati);- le nuove abitudini fan si che gli Italiani abbiano spesso VISIONI DISTORTE SU UNA GRAN PARTE DEI PROBLEMI SOCIALI. NON hanno cioé la VISIONE LUCIDA....; si limitano alle verità di parte, che sono cangianti a seconda del clan...- tali condizioni sono perfette per un viaggio sicuro e rapido verso il terzo mondo.- una via di uscita esisterebbe: farsi aiutare dagli emigrati in Paesi avanzati.....
14/12/2005
 
LETTERA DI UN EMIGRATO
Miei cari Italiani rimasti,

dedico qualche pensierino a voi che siete rimasti nello Stivale, il Paese della confusione.

Siete rimasti perché avete avuto fiducia nello Stellone, il quale avrebbe dovuto sistemare tutto. Lui, sistemare tutto, ....... agli Italiani pigri.

Il numero di quelli che non credevano nello Stellone, anzi sbuffavano per l’ immobilismo della società, sembra aumentare. Immobilismo di una società che vede i problemi e non li risolve, che non capisce cosa i cittadini vorrebbero.

Credevate, nell’ eleggere il vostro deputato, di averne un ritorno in futuro. Che egli vi risolvesse qualche problema sociale, migliorasse qualcosa nel Paese, o che vi trovasse un posticino a vostra moglie o cugina. Credevate male, in fondo. E tanti hanno fatto lo stesso discorso. Ed hanno eletto i rappresentanti in base a un: “lo conosco” oppure a un: “parla bene”. Trascurando il fatto che , perché un deputato risolva i problemi, non é importante che parli bene, ma piuttosto che sia un professionista di esperienza.

Per decenni gli Italiani hanno eletto il parlamento senza il criterio “professionalità, esperienza”. Risultato: nel parlamento oggi si vedono tre tipi di politici: a) quelli che sanno parlare (ma non fare); b) quelli che sono immersi nelle lotte di potere, di cordata, di clan, di congrega, di ghenga; c) quelli che sono incaricati di fare gli interessi di qualcuno (di un padrino, di una categoria). Tutti guardinghi, furbastri, manovratori e negoziatori di ogni tipo, agitatori di richieste o di ricatti.

Il succo: nessuna delle dette categorie di politici include gente capace, professionista, impegnata per il progresso del Paese, esperta di leggi e decisioni, risolutori di problemi.....

Con tale tipo di gente, incapace di risolvere i problemi, per decenni, gli unici contenitori esistenti nel parlamento, il cui contenuto aumenta e trabocca, sono quelli delle “Decisioni non prese” e dei “provvedimenti che non risolvono”.

La conseguenza, nella vita sociale italiana: gli inghippi, le non risposte, i problemi irrisolvibili, i contrasti, le lotte, le sopraffazioni, tendono sempre ad aumentare. In una società cosiffatta, cosa puo’ succedere ?

- qualcuno, e sono sempre più, é vittima di sopraffazioni;
- gli imprenditori si trovano di fronte ad aumenti vertiginosi dei costi; di conseguenza la competitività tende a calare, gli sprechi invece no, quelli aumentano.

Finché al parlamento siederanno tristi figuri simili a quelli attuali, finché gli Italiani non saranno capaci di trovare di meglio da eleggere, .................. non esiste nessuna speranza che la società italiana inizi a funzionare.

E finché la società italiana continua a non funzionare............. nessuna speranza che l’ economia, di un Paese che pur fu competitivo, possa prendere lo slancio che gli imprenditori (e chi cerca lavoro) vorrebbero.....

Negli ultimi trent’ anni, le evoluzioni che la società italiana ha subito sono state solo quelle imposte da’ alto (come nelle dittature). Se l’ Italia fosse una democrazia, e se gli Italiani fossero maturi e capaci di attuarla, ci sarebbero anche evoluzioni richieste dal basso. Ma non ce ne sono. Come si puo’ credere che l’ Italia sia una democrazia ?

Queste valutazioni, che certo voi conoscete, si vedono anche dall’ Europa. Anzi vorrei dirvi che:

- se non vi europeizzate, se non divenite capaci di gestire una società efficiente (con tanti bastoni e tante carote), se non imparate la buona gestione, ..... allora state rassegnati........
... la povertà, quella del sottosviluppo, arriva da sola, in punta di piedi...
- se invece volete europeizzarvi, ebbene, ...... la volontà non basta. Poiché ormai le capacità di gestione efficiente, corretta, sembrano scomparse......... Allora, bisogna reimparare molte cose, in ambito sociale. Impararle in U.E......

Per reimparare, il metodo sicuro, che mi sento di consigliarvi, é di rivolgervi agli emigrati. Quelli che vivono in Paesi normali, ove la chiarezza, la coerenza, l’ efficienza, l’ onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito e l’ impegno, sono ....... ........aria che si respira.


Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
(disponibile ad una presentazione delle cause del degrado)

P.S. Visto che non é consigliabile dar fiducia ai vostri politici, sarebbe vostro interesse associarvi (o usare un’ associazione esistente) per tirarvi fuori dai guai. Una cosa possibile, se volete partire col piede buono, sarebbe chiedere a persona competente in sviluppo (anche il sottoscritto) di presentarvi:
- le cause del degrado;
- le condizioni sociali necessarie per permettere lo sviluppo economico.
20/08/2005
 
IL MALE OSCURO
(Il buio dentro di noi)

Uno Stivale ingessato, incerto, confuso, arretrato, scasciato, demotivato, imbrogliato, annebbiato, sdrucito, sdrenato, inceppato, sfessato ............................ svogliatamente, decide di fare, forse, qualche riforma.

Si spera che le riforme non siano ad personam, che siano efficaci, e fatte con realismo e serietà.

L’ Italiano tipo di inizio secolo, un po’grigio, un po’ addormentato, talora sfinito , sgovernato, rassegnato, malandato, non ha ancora capito l’ essenziale: che il Male Oscuro sopravvenuto ha cancellato la riflessione lucida, messo in dubbio le capacità di gestione rigorosa, addormentato la determinazione, sfiaccato le strutture dello stato, deviato le formae mentis...........

Mala Tempora currunt. La speranza, che in genere é l’ultima a morire, é ormai sotterrata.......... vista l’ insipienza, la leggerezza, le difficoltà degli Italiani di .......... guardare in faccia la realtà.

Realtà, che é piuttosto grigia. Si spera che non diventi nera. Realtà che si potrebbe meglio capire, con molti sforzi, senza i soliti paraocchi, con un po’ di buon senso, con un po’ di chiarezza mentale, ma soprattutto guardando all’ Europa.

La stoltezza ha piedi leggeri e non sfiora la terra, ma cammina sulla testa degli uomini, per la loro rovina. Se li prende uno a uno, quando più le piace (L’ Iliade, Omero).

Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr

P.S. Diogene, colla sua lanterna, ha girato a lungo per il Bel Paese. Sta ancora cercando la serietà, il realismo, la riflessione obiettiva. In compenso ha trovato che la superficialità, nella società, non é un demerito; ed anche che alcune verità cambiano di colore ogni giorno.

MEMENTO. Giugno 1943, il Corriere della Sera pubblica il fondo del dirett. Mario Borsa, che parla del referendum sulla monarchia. Esso finisce con questo paragrafo. Citazione: "…. Paura di che ? Del famoso salto nel buio ? Lo credono i nostri lettori: il buio non è nella Repubblica o nella Monarchia. Il buio, purtroppo, è in noi, nella nostra ignoranza, o indifferenza, nelle nostre incertezze, nei nostri egoismi di classe o nelle nostre passioni di parte". Fine della citazione.Mario Borsa non immaginava, pubblicando tale frase, che essa sarebbe stata molto più appropriata per la società italiana dell’ inizio del XXI secolo. Lo ha capito ora, dall’ altro mondo.
 
METODI E RISULTATI SOCIALI
Cartesio scrisse IL DISCORSO SUL METODO.

Io, che Cartesio non sono, propongo qualche considerazione che ha risvolti interessanti sui metodi e comportamenti sociali italiani.

Immaginiamo due situazioni tipiche ed estreme, in fatto di assemblee di molte persone (per es. più di 40), che discutano argomenti difficili o conflittuali.

Un gruppo di persone che discute liberamente, per giorni, problemi di difficile soluzione. Ogni persona che interviene ha, anche se in misura diversa, caratteristiche di questo tipo. Le proposte sono presentate con l’ imperativo della chiarezza e della completezza di tutti gli elementi importanti che le distinguano da altre proposte. All’ inizio viene presentato il quadro entro cui discutere; poi la novità che si propone; indi i vantaggi della nuova opzione presentata. Gli svantaggi, se ce ne sono. Dati, cifre, qualche dettaglio, se necessario. La conclusione, anche in termini di differenze rispetto alla situazione attuale. Le persone parlano una alla volta, con calma. Seguono l’ ordine del presidente. Sia questo metodo di presentazione, che il tipo di loquela della persona, possono dare un buon contributo alla discussione. Probabilmente l’ assemblea tirerà delle buone conclusioni.

Stessa situazione precedente, ma persone diverse. Ogni persona che interviene ha il suo metodo personale. Alcuni non hanno mai imparato l’ imperativo della chiarezza. La gran parte dei presenti mette molto impegno nel criticare le proposte altrui, ma non ha fatto, prima della riunione, una riflessione per immaginare una soluzione più pratica e risolutiva. Molti presentano proposte in forma casuale, senza preoccuparsi di precisare i dettagli più importanti. Senza fare paragoni utili. Senza cercare di menzionare tutti i vantaggi della propria proposta. Dimenticando le differenze tra la proposta e la situazione esistente. Dimenticandi i dati e le cifre più importanti. Capita che due persone parlino contemporaneamente, che qualcuno faccia innervosire qualcunaltro a causa della incapacità di esprimersi in modo chiaro. In assemblee come questa, le probabilità di arrivare a decidere soluzioni efficaci, ponzate, soluzioni comunque, possono essere ridotte, molto ridotte. Dipende dalla fortuna, o da qualche angelo che passa nei pressi, o che non passa.......

Ogni Italiano che abbia partecipato a riunioni in Europa, o che abbia esperienza di lavoro a livello internazionale, conosce tali differenze fra situazioni del tipo A e quelle del tipo B.

Ognuno di noi puo’ avere una risposta diversa alla domanda: “Come sono in gran parte dei casi le assemblee numerose in Italia ? (di qualsiasi tipo, dal parlamento al condominio). Datevela da soli....

Ma la mia idea (più di venti anni di esperienza di assemblee europee e mondiali) é la seguente. E’ possibile, talvolta facile, arrivare a conclusioni positive in un’ assemblea europea di 250 persone, di lingua e cultura diversa. Mentre é più improbabile arrivare a conclusioni positive, su tutti i punti in discussione, in un’ assemblea italiana di 50 persone, con lo stesso tipo di argomenti. E cio’ non solo per mancanza di METODO.

C’ é un’ altra ragione. In gran parte dei Paesi della U.E. ci sono degli imperativi in termini di livello di soglia dei comportamenti accettabili. Questa soglia, in un gran numero di situazioni sociali, sta spesso al livello del naso. Cioé non si accettano dichiarazioni pubbliche, politiche o non, che siano al di sotto del livello di soglia.

In tanti ambienti sociali italiani il livello di soglia dei comportamenti accettabili, che é sceso paurosamente negli ultimi dieci anni, é ormai al livello delle scarpe. Cioé si accetta tutto. Non mi sembra necessario indicare le conseguenze.

Se pensassimo ora di fare un paragone fra il tasso di successi ottenuti dalla politica e dai contesti sociali italiani, e i corrispondenti tassi in contesti simili in altri Paesi U.E., potremmo fare un ‘ inchiesta (tempi e metodi) e indicarne i risultati. Io non ho fatto un ‘inchiesta quantitativa, ma ho fatto sufficienti paragoni qualitativi in Europa, per poter raggiungere la mia conclusione. Che non vi racconto in dettaglio.....

Mi basti pero’ dire che non sono affatto sorpreso della situazione sociale ed economica del Bel Paese. Essa era prevedibile, o almeno temibile, già tre anni fa. Ho lanciato negli ultimi anni allarmi a parecchi VIPs, senza avere altra reazione che una risposta cortese, in pochi casi. Il primo allarme lo lanciai a Romiti, Fiat, nell’ anno 1990, spiegandogli perché c’ era un rischio. Mi rispose esser d’ accordo colle mie conclusioni..... Ma non mi ricevette. Né io mi sorpresi, conosco infatti la rassegnazione italica......

Un Paese rassegnato, con difficoltà ad organizzarsi per soddisfare nuove domande, a causa delle cortine fumogene attivate dai padrini, é un Paese senza futuro.


L’ Emigrato
Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
13/07/2005
 
LA SCHIENA FLESSIBILE
LETTERA A CHI E' RIMASTO


Vi scrivo da emigrato: nel ' 82 capii che la qualità di vita che cercavo, la avrei trovata a Nord delle Alpi.

Vi racconto, ma succintamente, perché una qualità di vita come quella di tanti Paesi U.E., e un lavoro ben remunerato, non si potranno avere facilmente in Italia. Almeno nei prossimi 20 anni (se non succede un evento particolare).

Un gruppo di politici furbi, alcune decine di anni fa, arrivo' al potere. Le loro abitudini (demagogia, omertà, doppio linguaggio, affarismo equivoco) permisero al gruppo: a) di allargarsi; b) di prendere potere; c) di prosperare a scapito degli Italiani che li votavano.

Si erano accorti che gli elettori sono dei gonzi e che ti votano comunque. Basta fornire un quintale di chiacchiere per settimana. Il gruppo, per aumentare potere e prebende, diffuse le seguenti abitudini: irresponsabilità, superficialità, % sicura negli affari pubblici, lottizzazione, chiacchiere fatue, opinioni fasulle.

Gli Italiani han sempre avuto la "schiena flessibile" (l' opposto della "schiena dritta" che chiede Ciampi). Forse perché sono spesso superficiali (mentre molti europei tendono al perfezionismo), teorici (mentre molti europei sono realisti), leggeri e poco affidabili (mentre molti europei sono tenaci e determinati). Per via di tali vizietti sociali, gli Italiani non hanno cercato, all' apertura del mercato comune europeo, di migliorare la struttura della società (cosa che molti europei hanno invece cercato di fare).

Una società la cui vita sociale é basata sempre di più, negli ultimi 30 anni, sull' approssimazione e sulle chiacchiere fatue, ha fatto si che l' incertezza divenga diffusa, il patriottismo sconosciuto, la serietà un lusso inutile, l' interesse della collettività piuttosto dubbio (in compenso quello di clan o privato é ben seguito).

Con tali tendenze nella società, si é convenuto un giorno, in modo implicito e inconscio, che le Regole e i Valori non sono sempre necessari. E le leggi non sono sempre da applicare. Vita facile per i cittadini, dal punto di vista dei loro obblighi.

Purtroppo un certo giorno ci si accorge che non solo gli obblighi e le qualità positive si sono vanificate, ma anche i diritti dei cittadini. E' il boomerang di ritorno.

La riduzione dei diritti, soprattutto per chi non ha referenti, ha fatto esplodere il numero di sopraffazioni. Ma é possibile reagire alle sopraffazioni di chi ha potere ? Meglio la prudenza, alcuni si sono detti.

E cosi si é andati avanti........... evolvendo verso la confusione, la perdita della qualità, l' aumento dell' incertezza, il fallimento di tanti obiettivi sociali. Non sono evoluzioni positive, certo. Ma gli Italiani hanno la schiena flessibile, sono adattabili. Hanno la guardia bassa, accettano tutto, anche il peggio.

A furia di evolvere cosi (senza obiettivi chiari, senza Valori), la società é franata. Ormai essa somiglia sempre più ad una società latino-americana. Peccato che il Villaggio Globale si sia accorto di tali evoluzioni. Ed abbia deciso di fare lo sgambetto all' economia italiana.

Sarà forse ora di svegliarsi ?
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
(ex funzionario europeo, analista delle CAUSE del declino e disponibile per una presentazione)
P.S. La stoltezza ha piedi leggeri e non sfiora la terra, ma cammina sulla testa degli uomini, per la loro rovina. Se li prende uno a uno, quando più le piace (L’ Iliade, Omero).
22/06/2005
 
UN MONTE DI COCCI
LETTERA DALL' EUROPA

A Roma c' é il monte dei cocci. Cocci accumulati dagli antichi Romani. Cocci di costruzioni diroccate, di manufatti invecchiati. Cocci.
Anche nello Stivale c' é una montagna di cocci. Cocci accumulati dagli Italiani, nei decenni, con leggerezza. Una buona parte é stata buttata alla fine del secolo XX. Cocci di tutti i tipi e colori.
Cocci da occasioni perdute, da promesse non mantenute, da fatue illusioni poi smontate, da programmi iniziati ma poi falliti, o dimenticati. Per incapacità, per incoscienza, per insipienza, per incoerenza o leggerezza. Cocci generati da panzane, chiacchiere fatue, vendute al pubblico da pacchiani oratori. E accettate spesso da una cultura mediocre, la quale privilegia il football di serie A e le soubrettes svestite di serie B. E ammanta talvolta la furberia
di un aspetto intelligente.
Molti cocci sono dovuti ai cinque spettri che aleggiano sul Bel Paese: superficialità, rassegnazione, irresponsabilità, comparaggio, allegra gestione. Altri cocci dovuti alle distruzioni di un sistema, che non sa sciegliere le persone giuste al posto giusto, ma sceglie invece le persone più spinte al posto più remunerato. In Europa si chiamerebbe la "selezione negativa", in Italia si chiama "il sistema".
Cocci incoscienti, gettati da chi ha creduto, ideologie complici, a programmi politici. I quali si sono poi rivelati mezzucci per andare al potere, poi dimenticati nella confusione creata dal sistema Italia di fine secolo XX. Confusione di proposte non studiate, di problemi non chiariti, di trovate non ragionate.
Ma sempre cocci. Cocci che si son trovati sul percorso del treno Italia. Treno programmato negli anni '60 come treno ad alta velocità. Cogli anni divenuto un accelerato, che si ferma a tutte le stazioni, anche quelle impreviste. I ferrovieri non sono stati formati infatti all' organizzazione, alle segnalazioni ed alla manutenzione. Per cui sono essi stessi sorpresi di tante fermate. E chiedono lumi al capotreno.
Ma che puo' fare un capotreno, che non ha gli strumenti per l' alta velocità ? Che non sa neanche quali leghe, olii e motori sono necessari per permettere al treno gli attesi 300 km/h ?
La quantità di cocci sembra aumentare. Rischia di espandersi in ogni regione, in ogni officina, in ogni ufficio. Mentre che associazioni di imprenditori, di lavoratori, di professionisti, di categorie, discutono e si beccano. Senza capirsi talvolta, senza grandi risultati talaltra. Non pensano che forse non li vedranno mai, i risultati. Per mancanza di realismo, di capacità, di metodo, di formazione seria, di apertura, di VALORI.
Ma restano i cocci. Oltre i cocci, si notano anche i buchi nell' acqua. Soprattutto quelli fatti in Italia da tante persone, dotate di ingegno e capacità. Fra i quali molti sono poi andati in Europa, in USA, in Australia, ove si rivelano spesso più brillanti e capaci dei colleghi locali.
Cocci e cervelli. I primi restano, i secondi se ne vanno. Speranze perdute, futuri negati, in Italia.
E' lo Stivale oggi.
Apriamo gli occhi.....guardiamo la situazione reale: non c' é ne la cultura, ne la stoffa, ne la chiarezza mentale per fare la competizione nel villaggio globale. L' abbiamo persa, con leggerezza, e con un po' di incoscienza.

L' Emigrato
Antonio Greco (disponibile a presentare le CAUSE)
angrema@wanadoo.fr


P.S. Il testo é un tentativo, semplicistico, di risposta alle domande: Quale la Deriva italiana ? Perché il sistema Italia, che raggiunse quaranta anni fa le vette della competitività, vede la sua competitività calare decisamente ? La mia conclusione: finché gli Italiani non fanno una riflessione seria sulle CAUSE DEL CALO DI COMPETITIVITA' , la società italiana continuerà, con ignavia e leggera incoscienza, la sua marcia forzata verso il Terzo Mondo. La riflessione urgente dovrebbe avvenire fuori di ogni contesto politico (il quale imbroglierebbe solo le acque).
20/06/2005
 
UN SISTEMA STUPIDO
Gli Italiani a inizio secolo son riusciti a creare un sistema sociale nuovo, originale. I creatori del sistema, abituati a navigare in una vita sociale piena di imprevisti, si muovono senza obblighi, senza responsabilità, senza grandi capacità, ma sempre molto esperti in lotte di potere, in cortine fumogene, in distorsione della verità (o invenzione di una seconda verità, più conveniente).
Un sistema stupido. Ove chi naviga per le vie più traverse, o più nascoste (non importa se inefficienti), specie se sa battersi, trova facilmente un posto da presidente, o da ispettore o da capetto.
Presidente o capetto, di cosa ? Non importa, quello che conta sono due cose: il livello di remunerazione e la robustezza delle molle. Le molle che lo tengono legato alla poltrona. Se esse sono buone, se ne puo' andare in vacanza, fare sport, andare a teatro (o fare teatro); e la poltrona gli resta sotto, attaccata. Senza rischi, né troppi obblighi.
Tanto gli Italiani sono di bocca buona, accettano tutto. Perché sudare, affaticarsi ?
Sistema stupido. Perché i navigatori con tale tipo di esperienza sono, in gran parte, .... cariche istituzionali. Non sempre al servizio del cittadino. Tanto quelli lo votano sempre, dopo qualche spot o qualche dichiarazione pubblica, in periodo elettorale. Che includa sempre la parola "democrazia". E il gioco é fatto.
Sistema stupido. Perché con vent' anni di questo sistema la professionalità é prima diminuita, poi scomparsa. Con un ' eccezione: la professionalità delle chiacchiere, quelle che si pretende mettano le cose a posto...
Se si tratta di cose sociali, il problema é risolto. Ma, se si tratta di economia..... allora il mercato del villaggio globale si incarica di tagliare le gambe a qualcuno. A un imprenditore che deve smettere di produrre, o a un dipendente che viene licenziato.
L' Emigrato.
Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
 
IL SISTEMA ITALIA PERDE COLPI. DI CHI LA COLPA ?
Quale il nocciolo del problema, in una società ove il numero di ruote grippate sta aumentando ?
All’ inizio la rarefazione, anzi il rischio di scomparsa, del realismo. Non sorprendente in una società ove la demagogia, il doppio linguaggio, l’ ipocrisia, lo schierarsi, hanno trovato modo d’ infilarsi ovunque. Il problema sembra legato al fatto che la cosa non è notata. Per cui, ufficialmente, il realismo è sempre presente……..
Poi il conseguente arrugginirsi di tanti meccanismi della società. La qual cosa ha portato un popolo facile e flessibile ad adattarsi al doppio scenario: uno stato che funziona male (sempre peggio), ma a cui si è rassegnati, ed una rete di allacci personali, informali se non nascosti, più capaci di levarti d’ impaccio.
Alcuni poteri emigrano, sempre più, dal primo al secondo scenario. Purtroppo, simultaneamente, il sistema Italia comincia ad essere incerto, poi inaffidabile, insicuro. Un sistema sociale cosi, in un Paese realista, sarebbe rimodernato, perfezionato, migliorato. Ma la stessa cosa non può avvenire in un Paese ove il realismo e la coerenza si sono ritirati, nascosti in anfratti inaccessibili (alcuni sostengono persino che bisogna cercarli oltre frontiera). Non può facilmente avvenire quando il doppio scenario è facilitato dall’ ipocrisia diffusa, quando la rassegnazione balcanica riguarda tutto ciò che è servizio pubblico.
L’ incertezza attuale del sistema Italia, gli intoppi, i grippaggi, gli imprevisti, derivano, fra l’ altro anche da questo: i poteri dei clans, delle cordate, delle gangs talvolta, non sono sempre compatibili, né fra loro né col sistema sociale del Paese. E purtroppo essi sembrano in aumento. In un Paese che perde colpi, tanti cercano un riparo, una sicurezza. E’ umano. E, a chi cerca una cordata sicura, un riparo, i poteri nascosti offrono, sornioni, un appiglio. Chiedendo in cambio un voto o un gruppo di voti, un lavoretto, un’ associazione. Conseguenze ovvie: inefficienze, aumento degli insuccessi sociali, aumento dei costi, perdita di competitività.
Se il potere è in grado di deformare la verità, di offrire un’ altra versione della stessa, di nascondere i propri obiettivi (inclusa la lunga conservazione del potere), allora siamo caduti in basso: allora siamo sull’ orlo del burrone latino-americano……
Pretendere, in un quadro sociale simile, di continuare ad essere competitivi: sembra questa la sfida attuale del sistema Italia. La cosa si può valutare in due modi: da Italiani, si dice "speriamo di farcela", è ciò che si può dire quando non c’ è realismo, quando non si discutono le correzioni necessarie (a divenire un Paese europeo). Da europei si direbbe invece: andate a comprarvi il realismo in Europa, allora ci sarà, forse, un po’ di speranza.

L’ Emigrato
Antonio Greco (disponibile a presentare le CAUSE del degrado economico)
angrema@wanadoo.fr
P.S. Le misure correttive necessarie, per riportare il Paese alla normalità, non possono esser definite se non dopo un’ analisi lucida. Che un emigrato esperto può fare. Chi volesse guadagnare tempo e usare le valutazioni già fatte, dall’ Europa, legga le mie lettere dal titolo: "Diventare Paese avanzato" e "Europeizzare il Bel Paese" (chiedendo le coordinate al sottoscritto).
La domanda di tutte le domande: "Puo' una società piena di gente demotivata, incerta, rassegnata, pretendere di avere un' economia competitiva ?".
MEMENTO. Giugno 1943, il Corriere della Sera pubblica il fondo del dirett. Mario Borsa, che parla del referendum sulla monarchia. Esso finisce con questo paragrafo. Citazione; "…. Paura di che ? Del famoso salto nel buio ? Lo credono i nostri lettori: il buio non è nella Repubblica o nella Monarchia. Il buio, purtroppo, è in noi, nella nostra ignoranza, o indifferenza, nelle nostre incertezze, nei nostri egoismi di classe o nelle nostre passioni di parte". Fine della citazione.
Mario Borsa non immaginava, pubblicando tale frase, che essa sarebbe divenuta il titolo ottimo per un’ analisi seria delle CAUSE delle incapacità sociali italiane (già esistenti nel ‘43, divenute abissali oggi), ormai imprescindibile nell’ Italia del 2005. Lo ha capito ora, dall’ altro mondo.
 
UN FUTURO PER IL SISTEMA ITALIA ?
Esaminare le ultime evoluzioni e capire quelle future, é possibile ? Forse, ma ci vuole realismo.
Gli Italiani, negli ultimi vent' anni, hanno avuto una mutazione del DNA. Molte delle evoluzioni sono pero' negative.
Ma c' é una colpa, dell' Italiano medio, per le trasformazioni negative ? Forse, un po', non più della beata incoscienza nell' accettare i N.C.I. (Nuovi Comportamenti Italiani), senza reagire.
Poteva reagire l' Italiano medio ? Forse no, visto che non ha la schiena dritta (che é invocata da Ciampi). Ma si puo' avere la schiena dritta, quando si ha un alto tasso di insuccessi sociali ?
D' altronde, si puo' avere un alto tasso di successi sociali se la Pubblica Distruzione non ci ha mai insegnato che fra i cittadini e lo stato ci vuole una collaborazione ? E un rispetto reciproco ? E un interesse dell' uno a che l' altro stia in buona salute?
La colpa della Pubblica Distruzione: non é stato insegnato ai cittadini il buon senso, l' educazione, il rigore, la responsabilità del proprio operato. Per cui essi non sono stati in grado, in tempo di elezioni, di sceverare i venditori di chiacchiere senza esperienza dai candidati in possesso di professionalità per costruire, modificare, migliorare...
Essendosi pensato, alla Pubblica dIstruzione, solo alla ISTRUZIONE degli studenti, ignorando l' EDUCAZIONE, il cittadino tipo ignora gran parte dei suoi doveri. E non é divenuto mai conscio dei propri diritti. La rassegnazione alla sopraffazione impera infatti in molte regioni e settori del sociale.
Guardiamoci intorno, in U.E. In ogni Paese c' é una società in cui i cittadini usano il buon senso, le regole, e criteri di comportamento corretti, sulla base di Valori comuni, soddisfano i loro bisogni, nel quadro di un Patto Sociale. Il quale permette, a milioni di individui, di essere una sola società.
Cosa c' é in Italia ? Una folla disordinata di individui, senza ordini di squadra, senza patto sociale, ognuno per suo conto....come in un pollaio. Ma tutti spesso d' accordo su due sole cose: Anarchia e Confusione.
Avendo la "schiena molle", per colpa della Pubblica Distruzione, si diviene, col tempo, rassegnati. Tanto più che la mancanza della coscienza sociale (essa viene insegnata negli altri Paesi della U.E., non in Italia) mette potenzialmente ogni cittadino nella posizione di "uno contro tanti". E mette lo stato nella situazione di dirsi: "ma si puo' gestire l' anarchia ?
Rassegnati. Ma é possibile non esserlo ? Certo, in altri Paesi della U.E. i cittadini si uniscono in partiti, associazioni. Gli uni e gli altri spesso costruiscono, con impegno e serietà. Ma possono, partiti e associazioni, strutturare, migliorare, la società italiana ? Cioé il Bel Paese, con tanti laghi, pantani, mancate reazioni, rassegnazioni ? E ruote grippate ? Il Paese del grigiore, della non chiarezza ?
Le riforme, invoca Ciampi. Se i partiti volessero riformare seriamente, riuscire a fare in pratica cio' che dicono di voler fare, dovrebbero essere gestiti da Tedeschi, Belgi, Francesi. Gente coi coglioni, con carattere, coerenza, capacità sociale, organizzazione... Visto che la Pubblica Distruzione non ha pensato ad educare gli Italiani a tali Valori, per decenni. Non basta che Ciampi dica "tenete la schiena dritta.." ! Neanche la coerenza é stata insegnata, nel Paese ove l' ipocrisia é stata elevata a rango universitario... L' organizzazione e la coerenza , mai conosciute in tante province italiane, sono i valori che fan si che, in giro per la U.E., i cittadini facciano corrispondere i fatti alle parole.
Ma é proprio questo, la corrispondenza dei fatti alle parole, che é tanto difficile, nel Paese dell' arte. E dei furbi. In fondo l' artista cerca l' originalità di un percorso nuovo. Magari deviato, ma nuovo. Magari scorretto, ma nuovo.
Lo Stivale é divenuto una terra ove tutti i percorsi diversi, variati, talora nascosti, incurvati, deviati, si incrociano, si ostacolano, si scontrano talvolta...
Se i furbi non cercassero di ottenere col sotterfugio cio' che dovrebbero faticare ad avere coll' impegno, alla luce del sole, allora la vita diverrebbe faticosa. E noiosa, che barba ! Poi, si puo' fare una vita di fatica nel Paese della calura ? Si puo' sudare, impegnandosi a costruire, nel Paese della pigrizia ? Si puo' non essere pigri nel Paese ove la gran parte dei meccanismi pubblici si grippano ?
Sono tutte ragioni per cercare di discolpare gli Italiani che hanno accettato i N.C.I. Si, la residua colpa di aver accettato nuove abitudini, quelle che hanno ammazzato le efficienze sociali, é un peccato veniale.
Noi Italiani, famosi per la somma intuizione. Ma puo' , un popolo di artisti intuitivi, essere razionale, organizzato, per restare a galla nel Mercato Globale ? Se la Pubblica Distruzione non ci ha insegnato la struttura delle costruzioni sociali, l' organizzazione degli schemi mentali produttivi ?
Ecco il punto, a me sembra.
Se avessimo la razionalità francese, la coerenza britannica, l' impegno degli Scandinavi............ allora le ruote della società non sarebbero spesso grippate . Ogni cittadino avrebbe il suo flaccone di "olio sociale" e farebbe la manutenzione dei meccanismi delle stato, della società....
E se l' olio fosse sufficiente, potrebbe ingrassarsi quella parte del proprio cervello che presiede al sociale (attualmente atrofizzata).
Il futuro ? o ci sarà un futuro, o non ci sarà. Ci sarà un futuro se un' analisi degli handicaps sociali viene fatta subito, prima di passare il punto di non ritorno. Emigrati aiutando. Non ci sarà futuro se restiamo là, rassegnati, ad aspettare.
Le Cause delle inefficienze sono una decina. Senza individuarle, coll' aiuto di testimoni dello sviluppo, la via maestra per divenire un Paese normale, europeo, sembra preclusa.
l' Emigrato
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr

P.S. Dio ride degli uomini che si lamentano di eventi, le cui cause essi stessi continuano a promuovere con convinzione (Bossuet).
12/05/2005
 
DEFINIZIONE DELL ' ITALIANO
Parigi, luglio 04

DEFINIZIONE DELL’ITALIANO DI INIZIO SECOLO
L’Italiano all’inizio XXI secolo é l’unico europeo:
- che accetta di vivere nella confusione e nell’incertezza come condizione normale di vita;
- che adatta la sua attività di lavoro agli interessi personali o di clan;
- che ha spesso un doppio ruolo nella vita sociale, quello che formalmente dovrebbe svolgere e quello che, senza troppo rumore, gli conviene inventarsi;
- che ha talmente abbassato il livello di guardia dei comportamenti accettabili, che accetta senza commenti qualsiasi comportamento dagli altri. In compenso puo’ permettersi qualsiasi azione, anche scorretta, di sua scelta.
Nella vita sociale il secondo ruolo (interessi privati o di clan) diventa per molti preponderante. Una conseguenza: nei media e nella vita sociale lo schierarsi, lo accusarsi, il reagire contro un’altro schieramento, é divenuta un’attività prioritaria. Come ai tempi di guelfi e ghibellini. In politica e sui media si dedica tanta attenzione ed energia alle evoluzioni negli schieramenti, che la risoluzione dei problemi di tutti i giorni sembra quasi divenuta un’attività secondaria (é il più deteriore dei caratteri latini, da terzo mondo).
L’Italiano si é adattato negli ultimi anni a vivere spesso alla giornata, non per sua colpa, ma per via delle incertezze e confusioni della vita sociale. Non ha più un grande interesse per il futuro del Paese e per le evoluzioni sociali in corso. Privilegia i fatti proprii. Non si meraviglia affatto se, in ambito sociale, gli obiettivi raggiunti o mancati sono diversi dalle primitive dichiarazioni di intenzioni. Cio’ che capita abbastanza spesso, non sorprende più.
Questa insensibilità sociale (nella forma di divaricazione completa fra stato e cittadino, che vanno per sentieri diversi o opposti) é probabilmente tanto vecchia da rimontare ai tempi lontani, quando i "gestori" dello stato erano: i Goti, i Francesi, gli Austriaci, gli Spagnoli, etc
Il processo avvenuto nel sistema Italia, come si vede dall’Europa: l’abitudine alla improvvisazione ed alla irresponsabilità nella vita pubblica, diffusesi recentemente, porta alla confusione sociale per via dei numerosi insuccessi. E in una vita sociale confusa, tutto puo’ avvenire. Succede persino che un evento negativo puo’ essere attribuito alla confusione che regna, anziché alla propria colpa o mancanza.
La impossibilità di vedere tutti i proprii diritti realizzati é divenuta recentemente per lui un’abitudine accettata, con rassegnazione balcanica. In compenso la sua furbizia e il suo ottimismo (o faciloneria) gli fanno sperare che i suoi diritti di cittadino potranno realizzarsi con l’intervento risolutore del proprio referente (chi non ne ha uno puo’ essere perduto).
La sua rassegnazione ad una vita sociale degradata é tanta, che egli non si chiede neanche se negli altri Paesi della U.E. la qualità delle vita é migliore e perché. Non si chiede perché l’Italia é l’unico Paese della U.E. inguaiato, né gli interessa sapere perché. Si lamenta pero’ della chiusura della FIAT (e spera che non ci siano altre chiusure).
La realtà, a voler guardarla in faccia, puo’ spiegarsi semplicemente: in un Paese che accetta di vivere alla giornata, si rinunzia a condizionare gli eventi futuri, a differenza della vita sociale degli altri Paesi U.E.. Anzi, ci si lascia condizionare dalle emergenze.
Le abitudini italiane di vita sociale, eccezionali per la U.E., stanno scavando un fossato verso gli altri Paesi della U.E più a Nord. Un fossato simile, molto più pronunciato, esiste da tempo tra Nordamerica e America latina. Un’idea semplicistica delle abitudini che si stanno diffondendo é data nello allegato.
Nel Paese abituato ormai alle emergenze, non si indaga troppo sui perché, ma vivendo all’estero, ci si chiede: "come potrebbe funzionare l’economia di un Paese, ove i comportamenti indicati nell’allegato (sempre attribuibili agli altri e non a se stesso) si sono tanto diffusi ?"
Antonio Greco
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COMPORTAMENTI, EDUCAZIONE E SOCIETA'
Una caratteristica che distingue gli Italiani, nella U.E., é la propensione per i comportamenti istintivi nella vita sociale.
Questo comportamento non provocherebbe nella vita sociale conseguenze rilevanti, se non entrasse in gioco nel sistema Italia un aspetto perticolare: l' educazione.
Sembra proprio, nell' osservare i comportamenti italiani di inizio secolo, che né la pubblica Istruzione né la famiglia media abbiano prestato attenzione negli ultimi decenni a quanto viene invece insegnato in gran parte dei Paesi della U.E..
Nella gran parte dei Paesi europei si insegna ai cittadini che ogni passo da fare nella vita sociale richiede una preventiva riflessione (la quale diviene poi negli adulti reazione istintiva) relativa al quesito: " l' azione che sto per fare porterà danno al mio prossimo, vicino o lontano ?". Con l' imperativo di avere una risposta negativa.
La mancata attenzione, in Italia, a scuola e in famiglia, a tale aspetto importante dell' educazione, ha le sue conseguenze sociali. Conseguenze sociali negative, diffuse e visibili, le quali sono in linea colla tradizione specificamente italiana che il cittadino e lo stato si ignorano, anzi sono talvolta nemici.
Questa mancata attenzione potremmo definirla "un motivo in più, perché la società italiana abbia tante difficoltà a funzionare" .......

L' Emigrato
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr

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