Angrema
24/12/2004
 
LO STIVALE OGGI
La sfida di oggi: far rientrare in mezza pagina un sommario del degrado e delle sue CAUSE, le quali hanno implicazioni complesse. Ci provo:

1.Una società malata non puo’ sostenere un ‘economia fiorente.
2.Una società che ha messo al bando i VALORI, la serietà, la coerenza, la responsabilità, la selezione per merito ed ha inoltre abbassato il livello di guardia dei comportameni accettabili al livello delle fogne, é una società che degrada, che rischia di non saper più gestirsi.
3.Se la società indicata in 2. é quella di un popolo per natura flessibile, senza spina dorsale adeguata, pronta al compromesso, all’ omertà, all’ inghippo, essa imbocca a fortiori la china discendente.
4. Se la società indicata in 3.considera estranei o nemici il cittadino e lo stato; se ha usato a lungo come criterio di selezione della classe dirigente la cooptazione per allacci personali, essa rischia di divenire lottizzata.
5. Se la società é lottizzata per lungo tempo e in molti settori, essa cade sotto l’ imperio di alcuni Dittatori. Quali la Confusione, la Rassegnazione, l’Iirresponsabilità, l’ Allegra Gestione.

Tal che lo Stivale é appunto, una ex-economia europea, un souk e.............un dittatore aggiunto ?

In mancanza di equilibrio, il degrado continua. La vita sociale sarà sempre più difficile, salvo per i Dittatori, i ras, i capibastone e i padrini.

La domanda giustificata: sono gli Italiani capaci di costruire di meglio ? Capaci di valutazioni lucide, di organizzazione, di visione e progetti, di programmazione, di associazione a livello europeo ? Mi piacerebbe avere pareri in merito.

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
(emigrato, disponibile per presentare le CAUSE del declino italiano)



15/12/2004
 
QUALE DIREZIONE PRENDE IL PAESE ?
Parigi, 14 dicembre (giorno 1 del Rinnovamento ?)



Molti sono sorpresi, per la deriva. Altri confusi. Moltissimi non capiscono dove si va a finire.

Un emigrato (in un Paese avanzato della U.E.) attento nota:

- con questa società, come é divenuta, il rischio di fallimento dello Stivale é reale. I tentativi di riforme istituzionali sono FATUE ILLUSIONI. Con buona pace degli auspici di Ciampi. Perché la società é divenuta inefficiente, non ha più regole.
- un sentiero, molto stretto, per uscirne ci sarebbe, cosi:

a) lucida analisi delle CAUSE primarie del degrado, coll’ aiuto di emigrati;
b) discussione successiva, riferita anche alla divaricazione dell’ Italia dall’ Europa, coll’ aiuto di esperti ed emigrati;
c) identificazione degli strumenti necessari a gestire il Paese (sembrano spariti), a far ripartire l’ economia. Cioé un patto sociale che funzioni.

La fase a) sarà dolorosa. Scoprire allo specchio le prime rughe é spiacevole. Ma é necessario guardare in faccia la realtà, smettere di essere teorici, per ripartire.

Le tre fasi hanno come obiettivo: il Paese tutto, non qualche Padrino, non certe categorie. Si tratta cioé:

- di indicare la strada per portarlo a livello europeo;
- di indicare gli strumenti necessari per potere, un di, recuperare efficienza (abbassando gli sprechi), a livello europeo. Soltanto dopo l’ economia potrà risollevarsi.

Ho iniziato i miei confronti coll’ Europa, le mie valutazioni delle cause del degrado, più di dieci anni fa. Da notare che allarmai Romini nel ‘ 90, della deriva in corso. Egli mi rispose di essere d’ accordo colle mie conclusioni, ma anche che non c’ era niente da fare (conservo la sua risposta). Ho trovato molte cose. I miei contributi sono necessari per far partire una riflessione realista, non televisiva. Essi sono stati scritti dal balcone dell’ Europa.

Se dieci persone interessate a costituire il primo nucleo iniziale, il quale preparerà la strada, mi contattano nei prossimi dieci giorni, possiamo partire. Se possibile, persone allenate al lavoro di gruppo, stile europeo, e capaci di impegno, anche parziale.

Su questo stesso mezzo, nei prossimi dieci giorni, saranno diffusi almeno cinque miei contributi, che ritengo necessari per capire un po’ il problema sociale. C’é da riparare, fra l’ altro, a numerosi errori e mancanze. Per esempio: agli errori di certi politici italici, capaci solo di lotte di potere; alle mancanze della Pubblica Distruzione.

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
(ex funzionario europeo, consulente in TLC, ingegnere, analista dei vizietti italici)

Chi fosse interessato a conoscere le mie valutazioni (esperienze di lavoro in U.E. per trenta anni), le troverà nelle Lettere dall’ Europa, su:

http://angrema.blogspot.comwww.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”)

Indicazioni su Movimenti seri e organizzati sono benvenute.

PS: il nostro Gruppo di lavoro è contrario ad ogni forma di diffusione non richiesta di comunicazione, sia per canali postali e/o elettronici (c.d. ‘spamming’) che per altri mezzi. Pertanto, riceverete i nostri messaggi solamente se da Voi accettati come seguito a questo, e fino a quando desidererete riceverli. In caso non desideriate più ricevere i messaggi del nostro Gruppo, basta inviare una e-mail al mittente e a partire dalla ricezione della richiesta, ogni ulteriore invio sarà bloccato per rispettare la vostra privacy. Vi informiamo inoltre che i Vostri indirizzi elettronici non saranno diffusi in alcun modo all’esterno del nostro Gruppo e saranno quindi gestiti con un elevato grado di riservatezza.



12/12/2004
 
DOPPIO LINGUAGGIO ITALICO
DOPPIO LINGUAGGIO ITALICO


Da quanto ho potuto sperimentare viaggiando, gli Italiani sembrano essere gli unici europei ad usare il « doppio linguaggio » come routine nella vita sociale. Dire una cosa ad X, un’ altra a Y, farne poi una diversa (quando nessuno ti vede). Non sorprende, in un Paese che ha innalzato il furbismo a colonna portante della vita sociale.

Ma se guardiamo bene, questo uso continuo del doppio linguaggio ha avuto qualche spiacevole conseguenza. Siamo forse il popolo europeo meno realista. Forse per via del doppio linguaggio, che provoca ingorghi nella bocca piccola o nel cervello, concepiti per un solo linguaggio. Cosa voglio dire ? Io credo che l’ abitudine, molto diffusa recentemente, di raccontare non cio’ che si pensa, ma cio’ che conviene in quel momento, ha determinato una reazione. Tutti gli Italiani, o quasi, sono scettici; nessuno crede più a cio’ che sente. Non si approfondisce più. Che poi calza molto bene con un’ altra novità: l’ abitudine, anch’ essa diffusa, alla superficialità, alla vita presa alla giornata.

Essere supeficiali, non approfondire, lasciare correre. Sarà cio’ la causa delle frequenti emergenze ? o l’ effetto delle stesse ? Se fosse l’uno e l’ altro insieme, sarebbe il circolo chiuso.

Il manco di realismo in Italia, un europeo lo vede tutti i giorni. Si dice comunemente che siamo in Democrazia. Non si fa tanto caso che la costituzione e le leggi sono solo una raccomandazione. Lungi dall’ essere applicate nello stesso modo per tutti, tutti i giorni.

Abbiamo innalzato a sport nazionale l’ inghippo l'imbroglio, la patacca, la truffa, la mancanza di parola. Sopratutto nella classe politica. Il calcio resta lo sport preferito, ma in definitiva anche questi altri sports sono diffusi assai. Nel primo caso si prende a calci il pallone, nel secondo si prende a calci negli stinchi i concittadini e la democrazia. Le conseguenze nella vita sociale si vedono tutti i giorni. Inventiamo talvolta in parlamento delle belle riforme, con squilli di tromba. Ma esse poi, nella vita sociale, si mostrano inapplicabili. Per manco di realismo.

Se confrontassimo il codice italiano con quello francese, ci accorgeremmo forse che il nostro é poco chiaro. Forse perché qualche legislatore vuole la doppia interpretazione ? I pasticci legali ne sono la conseguenza inevitabile. Non si curano, parlamentari e giudici, di proporre semplificazioni per renderlo gestibile....

Siamo buoni a fare dei bellissimi dibattiti sul liberalismo, i diritti dei cittadini nel villaggio globale, l’ autogoverno, etc.. Belle teorie, ideologiche. Ma che la vita sociale italica sia uno schifo, che troppi cittadini siano defraudati, non se ne accorge nessuno. Realismo italico ? Io penso, da stupido ma pratico, che il realismo non puo’ coesistere col doppio linguaggio. Essendo stati i Romani dei gran realisti, suppongo cha essi non usassero il doppio inguaggio. Chiedo conferma agli storici.

In compenso, nessuno ci supera nel calcio, nella stupidità degli spettacoli TV. Divertimenti ... per dimenticare le ambascie dovute all’ uso del doppio linguaggio nella vita sociale.

Quattro sono i Dittatori con imperio sulla vita sociale di molte regioni: Confusione, Irresponsabilità, Rassegnazione, Allegra gestione.

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
(disponibile per presentare le cause del guai italici)

09/12/2004
 
EVOLUZIONI MEDIORIENTALI


DUE PAESI, QUASI DUE STATI

Due Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Lo Stivale, che fu unificato con morti, sacrifici, trincee, rivoluzioni, per formare un nuovo stato. La Palestina, in cerca ora di una gestione indipendente, di un nuovo stato.

Due stati, almeno come obiettivi. Ma la realtà ?

Per l’ Italia. La divaricazione dall’ Europa, la deriva della società alla fine del secolo XX, indicano la reale, inconfessata, tendenza. La quale, concisamente, puo’ esprimersi cosi:

- le promesse fatte dagli Italiani che unificarono lo Stivale non sono state mantenute. O per volontà dei cittadini o per loro incapacità, la Democrazia é rimasta sulla carta, la Costituzione.
- le attuali evoluzioni della società italiana indicano una chiara tendenza verso molteplici reti, nascoste talvolta, confessate talaltra, di cordate, associazioni, clans, congreghe, bande, mafie, gangs, alleanze. Chiamiamole tutte con un solo realistico nome (la verità puo’ far male, ma permette di avanzare): tribù.
- sulla carta, o poco più, c’ é uno stato. Ma in realtà, o per la confusione italiana, o per l’ incapacità di una struttura statale poco seria, i poteri sono soprattutto locali: quelli dei capi tribù.
- gli Italiani, un po’ superficiali, non si chiedono (come farebbe un altro popolo europeo) perché questo avviene. Ma, dall’ Europa, i perché si vedono.

Gli Italiani, che già avevano, alla fine della guerra, un DNA un po’ dubbio, diciamo poco europeo, lo hanno poi degradato alla fine del XX secolo. Tanti i motivi. Penso che quello generale sia: il DNA italico attuale non permette la gestione di grandi sistemi. Né il Paese, né l’ Alitalia, forse neanche la FIAT.

Le cause ? Tante, ricondicibili all’ allontanamento dalla cultura medio-europea ed alla ricerca, inconscia per alcuni, irresponsabile per altri, di un equilibrio da repubblica bananiera. I nuovi poteri dei capi tribù sono in evoluzione (talora con lotte), sovrapposti, contrastanti, talora nascosti. Spesso forti, negativi (ostruzioni, ricatti), in contrasto con quelli dello stato. Il quale, poveretto, continuando cosi, diverrà un finto stato.....il quale nega un futuro ai nostri figli.

Per la società italiana sembra chiaro:

- che l’ ignoranza diffusa (e il mancato interesse per la ricerca) dei motivi ab ovo del degrado italiano sono lo handicap più importante per avere, un giorno, forse, nello Stivale, un vero stato.
- il degrado della società non si arresta, per il motivo suddetto. Quello dell’ economia ne é la conseguenza immediata.

Per la Palestina. Sembra di intravedere due tendenze contrapposte. Da una parte una tradizionale cultura mediorientale, che promuove la tradizionale acquisizione di poteri da parte di capi tribù, spesso rivali. Dall’ altra una forte spina dorsale patriottica (a differenza degli Italiani), la quale fa da molla potente verso la ricerca di un nuovo equilibrio, l’ equilibrio di uno stato. Sapranno i Palestinesi strutturarsi ed abdicare alle battaglie fra tribù ? Capiranno, che per costruire uno stato, occorre sradicare la corruzione ?

Puo’ darsi che, entro vent’ anni, i Palestinesi formino uno stato civile, con strutture funzionanti e meccanismi stabili. Se gli Israeliani glie lo permetteranno.

Per il bacino del Mediterraneo: sembra quindi delinearsi uno stato che, fra il totale disinteresse e insipienza dei cittadini, va allo sfascio, abbandona. Ed un altro che vuole sorgere. Il secondo deve dimostrare di saper gestirsi (nonostante la cultura araba). Mentre il primo ha dimostrato, negli ultimi 15 anni almeno, di non saperlo fare. Per via della cultura di tipo latino-americano.

C’ é una speranza ? Forse un piccolo barlume: se nasce un gruppo determinato, organizzato, dalle idee chiare (sono quelle che mancano) e alleato ai Valori.

Attenzione. I quattro Dittatori (Confusione, Irresponsabilità, Rassegnazione, Allegra Gestione) continueranno a sfasciare lo Stato Italiano. Perché sono incoscienti. E perché, in un Paese senza né regole né valori, sono incontrastati.


Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
(disponibile per presentare le CAUSE primarie dello sfascio in corso)

P.S. Le linee direttive del programma necessario e urgente per la società italiana (un nuovo patto sociale da definire), il quale permetta al Paese di divenire una società europea a pieno titolo, capace anche di sviluppare un’ economia fiorente (dopo gli sforzi necessari), sono già pubblicate. Gli interessati me ne chiedano copia o le coordinate Internet.



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